Il cuore pulsante di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, un'antica fortezza saracena situata sull'omonima piazza.
Un po di storia:
Le prime costruzioni nacquero attorno alla piccola cappella dedicata al Santo Vito Martire, il patrono del borgo marinaro (vai blog leggenda di San Vito), intorno ai primi anni del '300. La cappella divenne in breve tempo meta di pellegrinaggio e centro di grande devozione per la fama dei miracoli attribuiti al Santo.
Nel 1549, intorno alla prima cappella dedicata al Santo Martire, fu edificato il santuario-fortezza per proteggere la cappella dalle incursioni dei pirati barbareschi e per offrire rifugio ai pellegrini giunti da lontano. Questa struttura inglobera' le parti della chiesa preesistente, documentata nel XIV secolo.
Nel XVII secolo fu costruita una torre su progetto dell'architetto fiorentino Camilliani, incaricato dal viceré Colonna di pianificare le difese costiere dell'isola contro i corsari. Sempre in funzione di difesa cominciarono a costruirsi anche delle torri di avvistamento lungo la costa. Le torri principali erano tre, di cui due ancora visibili (Torre Usceri e Torre Isulidda). Altre torri: Torrazzo, un torrione di cui purtroppo e' andato perso il coronamento: costruito fra il XV e il XVI sec, fungeva da difesa di una tonnara originariamente situata dove oggi si trova il porto peschereccio. Fu intorno al 1800 quando attorno all'attuale santuario-fortezza iniziarono a formarsi i primi nuclei di case che diedero vita al primo vero e proprio abitato di San Vito lo Capo.
L'antico ipogeo:
Durante i recenti restauri del 2003, è stato riportato alla luce un piccolo ipogeo con due pozzi utilizzati per il culto. Le acque del “Pozzo di San Vito” erano ritenute miracolose e i pellegrini ne facevano scorta prima di ripartire. All'interno dell'ipogeo si trova un reliquiario in argento cesellato contenente un pezzo del cranio di San Vito.
L'altare:
L'interno del santuario colpisce per la bellezza del suo antico altare. Al centro, si trova la bellissima statua in marmo di San Vito, opera di Giacomo Gagini del 1587, originariamente collocata sul portale del tempio nel cortile interno del Santuario, e successivamente spostata all'interno. Intorno la prima metà del Seicento, la chiesa fu decorata in stile barocco per adeguarla ai canoni della Riforma cattolica. Nel 1624 il celebre artista Orazio Ferraro realizzò le statue e nel 1694, Nicolò D’Angelo fece installare una balaustrata con colonne in marmo rosso di Conturrana e un corrimano in marmo bianco. Le altre opere presenti sono di epoca ottocentesca. I restauri del 2003 hanno restituito alla chiesa il suo orientamento originale est-ovest, posizionando l'altare di fronte alla Cappella di San Vito, l'abside dell'antica chiesa prima dell'ampliamento del 1924. L'altare in bronzo, opera dell'artista romano Capri Otti, poggia su una predella circolare di marmo rosso di Verona. La croce astile inamovibile è opera dell'artista trapanese Mario Cassisa, mentre le due steli-candelabro in marmo sono di Ibrahim Kodra, artista italo-albanese.
Il Museo:
Non perdetevi la visita al piccolo ma meraviglioso museo, che conserva preziosi argenti, una statua lignea dell'Immacolata del XV secolo di un ignoto scultore siciliano degli inizi del XVI secolo, proveniente dalla tonnara del “Secco”, e la famosa casula seicentesca di velluto verde. Una stanza del museo è dedicata ai doni offerti dai fedeli per le grazie ricevute dal santo. Attraverso lo scalone nobile, si accede al terrazzo, che offre una vista panoramica magnifica su San Vito e sul giardino della fortezza.